Percorso Giro d’Italia 2018, le tappe da non sottovalutare
Ogni tappa è un pericolo al Giro d’Italia 2018. Corsa sempre insidiosa, il #Giro101 si conferma anche quest’anno con un tracciato in cui, affiancate alle numerose tappe già molto dure, ci saranno anche parecchie giornate intermedie. Nel complesso la Corsa Rosa ci ha abituato a tappe sempre impegnative, in cui tirare il fiato è davvero difficile. Delle 21 tappe in programma dal 4 al 27 maggio ne abbiamo tuttavia scelte quattro come quelle che da non sottovalutare, che potrebbero sorprendere, creando più problemi di quanto previsto vista la loro collocazione nel percorso complessivo, creando una interessante combinazione.
Le Tappe da non sottovalutare del Giro d’Italia 2018
Martedì 8 maggio – Quarta Tappa: Catania – Caltagirone (191 km)
Sarà la prima tappa italiana, che arriva dunque dopo il primo giorno di riposo. Oltre alle tradizionali problematiche che sempre possono capitare ad alcuni corridori quando si ricomincia, da non sottovalutare le possibile fatiche aggiuntive per il viaggio e il potenziale cambio di clima, anche a prescindere dalla temperatura. La frazione oltretutto non sarà assolutamente lineare, presentandosi come molto nervosa, con pendenze a volte molto dure e piuttosto lungo visto che si affronteranno quasi 200 chilometri.. Nel complesso non ci sarà quasi mai pianura, tanto che se fosse una classica di un giorno sarebbe di quelle tagliagambe, in cui gli attaccanti potrebbero provarci da lontano per tagliare le gambe dei rivali. L’ultimo chilometro in particolare presenta un muro decisamente impegnativo con una pendenza media dell’8,5% e punte al 13%.
Mercoledì 9 maggio – Quinta Tappa: Agrigento – Santa Ninfa (152 km)
Dipenderà da come sarà andata il giorno prima, ma anche qui non si scherza. La tappa sarà più facile nella sua prima parte, ma successivmanete le salite son già più lunghe rispetto alla frazione prcedente e possono cominciare anche a fare male se qualcuno ha sofferto il cambio climatico e le fatiche relative ad una tappa potenzialmente dura. A due chilometri dal traguardo ci sarà un muro con pendenza media del 6,1% e punte al 12% che si conclude a 600 metri all’arrivo, quindi con la possibilità di guadagnare qualcosa non solo pensando alla tappa visto che seguirà una breve discesa e contropendenza verso l’arrivo, dove chi si sarà avvantaggiato potrebbe facilmente arrivare. Nel complesso saranno 2000 metri dislivello, ma in una tappa breve sono dunque più concentrati. Se siamo il giorno prima dell’Etna, i big potrebbero non voler rischiare, proprio per questo qualcuno potrebbe sorprendere.
Mercoledì 16 maggio – 11ª Tappa: Assisi – Osimo (156 km)
Sarà una tappa breve, ma molto intensa. Nella prima parte ci sono due salite abbastanza lunghe, che non saranno particolarmente impegnative sulla carta, con la tappa che si complica dal secondo scollinamento. Dopo la lunga discesa irregolare, infatti, iniziano alcuni muri con pendenze molto arcigne che possono creare qualche sorpresa. Più volte si supererà infatti il 16% nelle varie asperità che seguiranno, con poca pianura per rifiatare in mezzo ai vari saliscendi che portano agli ultimi 1700 metri. Tutti in salita, con un primo tratto al 12,4% di media. Solitamente in queste giornate nei grandi giri i distacchi sono abbastanza limitati perché non si può spendere troppo, ma questa frazione sarà seguita da due tappe tra le più semplici, quindi qualcuno potrebbe anche osare un forcing aggiuntivo che potrebbe creare sorprese e problemi.
Domenica 20 maggio – 15ª Tappa: Tolmezzo – Sappada (176 km)
Tra le tappe di montagna non è certamente la più dura e anche il finale è abbastanza semplice, lasciando sulla carta immaginare che la bagarre possa essere limitata, con un gruppetto di big ad arrivare sostanzialmente tutti assieme. Ma ci si arriva dopo il tappone dello Zoncolan, dove gioco-forza ci sarà stata battaglia, quindi qualcuno potrebbe anche accusare il colpo più del previsto. Sin dalla partenza potrebbero dunque vedersi corridori che magari non hanno ancora recuperato a pieno e, considerando che comunque per arrivare a Sappada bisogna affrontare ben 4000 metri di dislivello complessivo, le sorprese possono essere dietro l’angolo. Oltretutto, il giorno dopo è riposo, quindi si può pensare di spendere quel qualcosa in più per osare, dove magari non si è osato il giorno prima. Potrebbe dunque succedere molto di più rispetto al giorno precedente.
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